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Inno orfico al Sole e Gayatri Mantra

Felice Solstizio. Che il sole ritorni a illuminare la nostra mente e guidare la danza degli astri e degli dei. Così lo meditavano nell’antichità, dal Mediterraneo all’Indo, lo stesso divino vivificatore, il fuoco celeste e il fuoco dell’anima, ciò che lega l’alto e il basso, che è in ogni creatura, il dio veduto da tutti, che è forma di Shiva, dell’invisibile meditatore: “Colui […] che si osserva sorgere all’alba nella forma del Sole, che è veduto anche dagli uomini che portano al pascolo le vacche e dalle donne che trasportano l’acqua dal fiume e persino da tutti gli animali. Egli, che da tutti è veduto, ci accordi la felicità.”[Yajur Veda, Rudra Namakam]. Ci accordi la Sua visione. Ascolta, beato, tu che hai l’eterno occhio che tutto vede, Titano di luce d’oro, Iperione, luce del cielo, da te stesso generato, instancabile, dolce vista dei viventi, a destra genitore dell’aurora, a sinistra …

Inni orfici: ad Apollo

Vieni, beato, Paian, uccisore di Tizio, Febo, Licoreo, Menfita, splendidamente onorato, invocato col grido, datore di felicità, Dalla lira d’oro, che proteggi la semina e l’aratro, Pizio, Titano, Grinio, Sminteo, uccisore del Pitone, Delfico, indovino, selvaggio, demone apportatore di luce, amabile, giovane glorioso, guida delle Muse, istruttore del coro, che colpisci di lontano, saettatore, Branchio e Didimeo, operante di lontano, Lossia, santo, signore Delio, che hai l’occhio che tutto vede e da luce ai mortali, dalla chioma d’oro, che sveli sincere profezie e oracoli; ascolta con animo benevolo me che prego per gli uomini: perché tu vedi tutto questo etere infinito e la terra felice di lassù, e attraverso la penombra nella quiete della notte sotto la tenebra dagli occhi di stelle hai scorto sotto terra le radici, e possiedi i confini del cosmo tutto; a te stanno a cuore il principio e la fine, fai fiorire ogni cosa, tutta …

Atharva-Veda XI, 5. Inno al Sole, principio primordiale e discepolo divino.

Il Brahmacharin (studente dei Veda) nel suo cammino accorda i due emisferi del globo; in lui gli Dei conoscono l’armonia. Lui possiede il cielo e la terra, lui riempie il cuore del Maestro di ascesi e di amore. Gli antenati, gli spiriti e gli Dei seguono uno ad uno i passi del Brahmacharin; i Gandharva lo seguono in seimilatrecentotrentatrè. Lui riempie il cuore di ognuno di loro di immaginazione creativa. Quando il Maestro accetta il Brahmacharin come discepolo, lo tiene come un feto dentro di sé. Lo porta per tre notti nel suo grembo e quando nasce gli Dei gli si radunano attorno per vederlo. Questa terra è il primo ramo secco che brucerà nel suo fuoco, il cielo è il secondo, e il terzo l’atmosfera. Il Brahmacharin riempirà i mondi con il suo incendio, con la sua austerità, con l’ascesi e l’energia creatrice. Prima della potenza spirituale nasce il …