Autore: <span>Beatrice</span>

Sri Rudram Namakam, Yajur-Veda XVI

Om namo bhagavate rudraya Om! Mi inchino a Rudra, Signore Supremo. Namaste rudramanyavautota ishhave namah Namaste astu dhanvane bahubhyamuta te namah Signore Rudra, mi inchino alla tua ira e alle tue frecce; mi inchino al tuo arco e alle tue mani. Yata ishhuh shivatama shivam babhuva te dhanuh Shiva sharavya ya tava taya no rudra mridaya O Rudra per la santità delle tue frecce, del tuo arco e della faretra, che hanno riposto la loro ira e sono diventati benevoli, concedici la benedizione della felicità. Yaa te rudra shiva tanu raghoraapapakashini Taya nastanuva shantamaya girishantabhichakashihi Signore Rudra che abiti sulla Montagna e accordi la felicità, con la tua forma che è pace e benevolenza, priva di colpe, salvifica ed elevante, illuminaci sulla natura del Sé. Yamishhum girishanta haste bibharshhyastave Shivam giritra tam kuru ma hisih purushham jagath Signore Rudra che abiti sulla Montagna e ci nutri di gioia, tu che …

Atharva-Veda XI, 5. Inno al Sole, principio primordiale e discepolo divino.

Il Brahmacharin (studente dei Veda) nel suo cammino accorda i due emisferi del globo; in lui gli Dei conoscono l’armonia. Lui possiede il cielo e la terra, lui riempie il cuore del Maestro di ascesi e di amore. Gli antenati, gli spiriti e gli Dei seguono uno ad uno i passi del Brahmacharin; i Gandharva lo seguono in seimilatrecentotrentatrè. Lui riempie il cuore di ognuno di loro di immaginazione creativa. Quando il Maestro accetta il Brahmacharin come discepolo, lo tiene come un feto dentro di sé. Lo porta per tre notti nel suo grembo e quando nasce gli Dei gli si radunano attorno per vederlo. Questa terra è il primo ramo secco che brucerà nel suo fuoco, il cielo è il secondo, e il terzo l’atmosfera. Il Brahmacharin riempirà i mondi con il suo incendio, con la sua austerità, con l’ascesi e l’energia creatrice. Prima della potenza spirituale nasce il …

Atharva Veda XII, 1. Inno alla Terra.

La verità, la sublimità, l’ordine universale, la rettitudine, la sacralità, il fervore dell’ascesi, la gioia spirituale, il sacrificio – sostengono la Terra. Che essa, Signora di ciò che è e di ciò che sarà, ci riservi un orizzonte sconfinato. La Terra adorna di vette, di crinali e di vaste pianure, che genera le piante dalle potenti virtù, libera dai legami che opprimono gli uomini, si apra al nostro sguardo, pronta ad accoglierci. La Terra su cui scorrono il mare, i fiumi e tutte le acque, sulla quale sbocciano le messi e i popoli, su cui abita tutto ciò che respira e si muove, ci conceda di dissetarci per primi. La Terra cui appartengono le quattro regioni dello spazio, su cui crescono i raccolti e i popoli, che sostiene tutto ciò che respira e si muove, ci conceda vacche e prosperità. La Terra dove nacquero i primi uomini, dove gli Dei …

Cos’è l’Atman – S. Radhakrishnan

La parola “atman” deriva dalla radice “an” – respirare. E’ il respiro della vita – atma te vatah (Rig Veda VII 87.2). Nel corso del tempo il suo significato si è esteso fino a includere la vita, l’anima, il sé o l’essenza dell’ente individuale. Shankaracharya fa discendere atman dalla radice che significa “ottenere”, “mangiare, godere o pervadere tutto”. L’Atman è il principio dell’esistenza umana, l’anima che pervade l’essere, il respiro (prana), l’intelletto (prajna), e che li trascende. Atman è ciò che rimane quando tutto ciò che non è sé sia stato eliminato. Il Rig Veda chiama il non-nato “ajo bhagh” (Rig Veda X 16. 4) – Esiste un elemento non-nato e immortale nell’uomo che non deve essere confuso col corpo, la vita, la mente o l’intelletto. Queste non sono il sé, ma le sue forme, le sue espressioni esteriori. Il vero sé è pura esistenza, auto-coscienza non condizionata dalle forme …

śivapañcākṣarastotram [NamahShivaya] – Ādi Śańkarācārya

Mi inchino alla sillaba NA, che è presenza reale di Shiva, dal collo avvolto nelle spire del serpente, come ornamento. Colui che ha tre occhi, il cui corpo è cosparso di cenere, Colui che determina ogni essere fin dall’inizio. L’indistruttibile, puro e senza attributi, la cui natura è piena beatitudine .||1|| Mi inchino alla sillaba MA, che è presenza reale di Shiva, bagnato dalle acque di Mandākinī (Gange) e profumato di pasta di sandalo; Colui che guida Nandin e le altre afflizioni; Colui che si onora con l’offerta del Mandāra e di altri fiori, la cui natura è piena beatitudine.||2|| Mi inchino alla sillaba SI, che è presenza reale di Shiva, Colui che è come il sole per il corpo in fiore di Gauri, Colui che distrusse l’empio sacrificio di Daksa, Colui che assunse il veleno scaturito dalla zangolatura del mare, Colui che ha un toro come insegna, la cui …

Abhinavagupta: “La forma di Shiva…” – Tantraloka

La forma di Shiva che il devoto raggiunge è, di queste, quella su cui insiste. Questa, s’intende, è semplicemente una definizione occasionale e parziale dell’onniformità di Dio, e, insieme con essa, del suo graduale affermarsi in un piano dove non ci sono più limitazioni e della sua trascendenza a ogni limitazione. Egli possiede in realtà un unico attributo [questo attributo unico è la Consapevolezza dell’Io, ovvero la libertà], tale però che abbraccia tutti gli altri. Si consideri quindi che Egli è congiunto alla sola potenza di libertà, e che tutte le sue potenze si riducono al fatto di essere unito con quella potenza soltanto. La cosiddetta potenza è identica alla natura propria di una cosa Molti sono i nomi, convenienti alla Sua natura e consacrati dalle sacre scritture, con cui Egli viene insegnato: Dio, il Grande Bhairava, il Signore, il Supremo Shiva. Il nome Bhairava si deve a questo, che …

Perchè adorare la Madre Divina (Sri Chandrasekharendra Saraswati Sw.)

In questo mondo noi mortali siamo talmente sopraffatti dall’ ajnana (ignoranza) tanto che sebbene sappiamo una cosa sbagliata, siamo costretti comunque a farla. L’ajnana è la malattia che si può curare solo con l’Jnana (illuminazione, Conoscenza suprema). Solo la Madre Divina può offrire il latte dell’Jnana, liberandoci dall’ignoranza e saziando la fame della nostra anima. Un bambino pensa la madre e il latte che gli darà, e desidera entrambi. Allo stesso modo noi dobbiamo desiderare la grazia della Madre Divina per ottenere da Lei il latte della realizzazione. A questo scopo dobbiamo pensare sempre a Lei e pregarLa. Il tempo a nostra disposizione, dopo aver svolto i nostri doveri essenziali, si deve impiegare nella contemplazione della Madre Divina. Se non rivolgiamo la mente nella sua direzione, quando non abbiamo altro da fare, la mente incomincerà a vagare per strade devianti. Se invece pensiamo a Lei, non solo eviteremo azioni errate, …

Arrendersi alla Madre Divina. (Sri Chandrasekharendra Saraswati Sw.)

“Sampatkaraani sakalendriya-nandanaani Saamraajya-daana-vibhavaani saroruhaakshi Tvad-vandanaani duritoddharano-dyataani Maameva maatah anisam kalayantu maanye” Oh Madre, dagli occhi belli come fiori di loto e degna di devozione, fai che l’obbedienza che ti porgiamo, obbedienza cui accordi la tua benevolenza, che appaga i sensi (Idriya), che può donarci un impero, che rimuove peccati e impurità, posa sempre essere con me. Questi versi sono dello Kanakadhaaraastava di Sri Shankara Bhagavatpada. Da studente Sri shankara li pronunciò procurando una pioggia d’oro a favore di una donna del popolo che non aveva da offrirgli alcuna elemosina che un piccolo frutto. La parte significativa dei versi è nella richiesta formulata da Sri Shankara che Vandana (l’obbedienza) offerta allo scopo di sradicare il peccato (duritoddharana) mai abbandoni il devoto, ma con lui rimanga sempre (maameva anisam kalayantu). Solo l’obbedienza è mia proprietà – la madre è anche colei che accorda i beni posseduti – e che essa rimanga sempre …

“Lo Spirito del Monte” (Shan gui)

Sembra ci sia qualcuno – hsi…nella piega del monte, tralci d’edera l’avvolgono – hsi…il convolvolo gli cinge i fianchi. Ecco, egli mi contempla – hsi…e sorride con approvazione. “Signore, tu mi osservi con desiderio – hsi…la mia grazia ti ha ammaliato”. Alla guida di rossi leopardi – hsi…linci screziate al mio seguito, monto un carro di magnolia – hsi…e di cassia ho intrecciato una bandiera. Orchidee mi rivestono – hsi…la mia cintura è di zenzero in fiore. Colgo fiori soavi – hsi… per donarli a colui che domina i miei pensieri. Ora dimoro in un silenzioso bosco di bambù – hsi…così fitto che non vedo il cielo; la strada è impervia e pericolosa – hsi…e sono giunta ormai tardi, in solitudine. Mi ergo sola – hsi…sulla cima della collina, le nubi avvolgono ogni cosa – hsi…, attorno e sotto di me. Buio a perdita d’occhio – hsi…anche la luce del …

Il significato di Navaratri – Festa In onore della Madre Divina

27 marzo – 3 aprile 2009 Chaitra Navratri La Durga Puja o Navaratri (significato letterale: nove notti) é la più grande festa Indù durante la quale si adora Dio sia nella forma del Padre che della Madre. Questa festa è celebrata due volte all’anno, in primavera e in autunno. Il Rama-Navaratri di primavera è celebrato durante la luna nuova di Chaitra (aprile/maggio) e il Durga-Navaratri d’autunno durante la luna nuova d’Ashwin (settembre/ottobre). L’inizio dell’estate e dell’inverno sono due congiunzioni molto importanti di influenze climatiche e astrali. I corpi e gli spiriti subiscono un notevole cambiamento a causa delle modificazioni della natura e sono anche momenti consacrati al culto della Madre. La celebrazione dura nove giorni in onore delle nove manifestazioni di Durga. Si commemora la Vittoria di Durga su Mahishasura, il demone a testa di bufalo. Ma per il ricercatore spirituale (sadhaka) sulla via della sadhana, la divisione di Navaratri …