Kali Maa, mito e simbolo
Il nome Kali deriva dalla parola radice sanscrita Kal, tempo. Nulla sfugge al tempo.
Kali Maa è una Rupa (forma) di Durga Maa. Creata da Durga Maa per lottare contro i demoni, l’aspetto feroce di Durga. Secondo i Purana, l’ immagine di Kali, ampiamente venerata nelle regioni orientali dell’India, deve la sua origine alla battaglia di Durga con Shumbha e Nishumbha. E’ anche nota come colei che uccise il demone Raktabija bevendo le gocce del suo sangue, per impedire che queste cadessero a terra.
Nelle immagini popolari, Kali è rappresentata come un essere femminile molto nero, con quattro braccia. In una mano ha una scimitarra, in un’altra la testa di un demone, che tiene per i capelli, la terza mano si apre a elargire benedizioni e la quarta regge un’altra arma, di solito una lancia o un tridente. Ha una collana fatta di teschi e due teste di demoni come orecchini. La sua lingua è rosso sangue ed è esposta fino al mento. Il sangue sgocciola anche dalla lingua e sul corpo. Sovente è rappresentata in piedi sul corpo di Shiva, con un piede sul petto e l’altro sulla coscia. In alcune statue è nuda, tranne che per i suoi ornamenti, quali una specie di gonna fatta di mani e arti mozzati attorno ai fianchi.
Kali indossa una ghirlanda di 52 teschi e una gonna fatta di braccia smembrate perché l’ego abbandoni l’identificazione con il corpo, per riconoscersi nello spirito. Se il nostro attaccamento al corpo giunge al termine, la liberazione non può che prevalere. Pertanto la gonna e la ghirlanda dei trofei sono indossati dalla Dea per rappresentare la liberazione dei suoi figli dall’attaccamento al corpo materiale.
Con due mani tiene una spada e una testa mozzata di fresco, grondante sangue. Questo particolare rappresenta la celebre battaglia in cui sconfise il demone Raktabija.
Il nero (o talvolta blu scuro) della pelle rappresenta il grembo del non manifesto, da cui tutta la creazione è nata e in cui tutta la creazione alla fine farà ritorno. Dea Kali Ma è raffigurata in piedi su uno Shiva dalla pelle bianchissima, che è sdraiato sotto di lei. La sua pelle bianca è in contrasto con la nera o blu di Lei. Lo sguardo di Shiva esprime distaccata beatitudine. Shiva è pura consapevolezza senza oggetto Sat-Chit-Ananda (essere-coscienza-beatitudine), mentre Lei rappresenta la “forma” eternamente sostenuta dal principio di pura consapevolezza.
Come Kali, Durga trova la sua espressione più feroce, inesorabile. Sotto questo aspetto non ha né marito né figli. Kali è vincitrice del tempo. È lei che può distruggere l’universo. Quale vincitrice di Chunda e Munda, è conosciuta come Chamundi.
L’utilizzo di animali sacrificati, anche in alcune zone dell’India di oggi, è ritenuto apprezzato da Kali. Lei è considerata la dea preferita dei briganti, che credono di potersi salvare da tutti i pericoli per grazia particolare di Kali. Al Kali Ghat, vicino a Calcutta, si trova l’immagine più celebre di Kali. Altre forme di Kali sono Chamunda, Shamshan Kali (dea del suolo di cremazione), Bhadra Kali, Ugra Chandi, Bhima Chandi, Sidheshvari, e Sheetla (la dea del vaiolo). Il suo culto è praticato anche per proteggere i bambini da malattie particolarmente temute e le case dal malaugurio.
Ci sono due storie sull’origine Kali Maa, la più conosciuta è quella del Saptashati Durga (un poema in onore di Durga Maa), parte del Puran Markandeya.
L’Origine di Kali Maa
Tanto tempo fa esistevano due demoni potenti e temibili chiamati Shumbhu e Nishumbhu. La loro forza cresceva a tal punto che riuscirono a usurpare il vasto impero del re degli dei, Indra, e poi fino a esiliare tutti gli dèi:Surya, Chandra, Yama, Varuna, Pawan e Agni. Esiliati e afflitti, gli dèi si ritrovarono nel regno dei mortali (la Terra) alla ricerca di una strategia per sbarazzarsi dei demoni definitivamente. Raggiunsero quindi l’Himalaya, per compiacere il cuore gentile di Parvati, la moglie di Shiva, pregandola di aiutarli nell’impresa. Accettando di aiutarli, dal corpo della Madre Parvati emerse una luce brillante che assunse la forma di una donna chiamata Ambika. La sua uscita dal corpo di Devi Parvati fece sì che essa si trasmutasse in color scuro e nero. Divenne poi nota come Kaushiki, o colei che abita sopra le catene montuose.
Quando il sicofanti dei demoni, Chand e Munda videro la luce abbagliante e poi la bella forma di Ambika, furono incantati dalla sua bellezza superba. Si recarono allora dai demoni Shumbhu e Nishumbhu e dissero: “Vostra Signoria! Questa donna è la più bella in tutto l’Universo.” Descrissero la sua bellezza in termini superlativi tanto che Shumbhu e Nishumbhu non esitarono e inviarono subito il loro messaggero Sugreeva con ordine di portarla a loro.
Sugreeva, giunto da Ambika, esaltava le virtù dei suoi padroni Shumbhu e Nishumbhu al fine di convincere la Dea a seguirlo. Ma lei sorrise con indulgenza e rispose: “Forse hai ragione a proposito dei tuoi padroni, ma non posso rompere il mio giuramento. L’ho fatto quasi inconsciamente, ma il fatto è che ora mi trovo impegnata al mio giuramento: solo colui che mi sconfiggerà in battaglia e dimostrerà di eguagliare il mio potere, solo lui sarà il mio padrone. Quindi andate a dire ai vostri padroni di mostrare la loro forza e la loro superiorità nella battaglia. ”
Il messaggero rispose: “Ascolta,Signora, tu sei molto arrogante e dura. Non sfidare i miei padroni, la cui forza fa tremare l’universo di spavento. Essi, che hanno battuto gli dèi e li hanno esiliati dal cielo, sono molto potenti. Sei solo una donna, e non è possibile che tu possa eguagliare la loro forza. Segui il mio consiglio, vieni con me ad accettare la loro proposta. Oppure sarai tratta con la forza per i capelli e per i piedi. ”
La Dea rispose: “Forse quello che dici è vero. Forse il vostro Shumbhu è così potente e il tuo Nishumbhu così virile, ma io sono legata al mio giuramento. Dunque vai ora a spiegare tutta la situazione ai tuoi demoni signori. Che essi vengano a sconfiggermi! ”
Sugreeva andò perciò dai suoi padroni Shumbhu e Nishumbhu e raccontò tutta la situazione in ogni dettaglio. Shumbhu e Nishumbhu, infuriati, mandarono allora un altro demone -Dhoomralochan a prenderla. Ma fu sufficiernte un solo grido e uno sguardo aditaro della Dea a incenerire il demone Dhoomralochan. Il leone della Dea sgozzò invece i demoni che lo seguivano. Allora il re Demone inviò Chanda e Munda, accompagnati da un grande esercito, per catturare la Grande Dea circondando l’Himalaya. La Dea aveva però prodotto una figura nera di forma spaventosa, chiamato Kaali-Devi o Kaalika Devi. Questa sconfisse i demoni facilmente, tagliò le teste di Chanda e Munda e le portò ad Ambika Devi. Poichè aveva tagliato le teste di Chanda e Munda, divenne famosa come Chamunda Devi.
All’udire della morte di Chanda e Munda, il Re Demone formò un altro enorme esercito guidato da sette comandanti, così da far corrispondere la loro forza combinata delle sette divinità: Brahma, Vishnu, Shiva, Indra, Mahavaraah, Nrisingh, Swami Kartikeya che erano già pronti a combattere. Vedendo la temerarietà dei demoni, un altro fascio di energia prese forma di una donna dal corpo della dea, e inviò Signore Shiva come il suo messaggero a Shumbhu e Nishambhu con questo ammonimento: “Se volete la salvezza, restituire il regno dei cieli agli dèi insieme con il loro diritto di eseguire gli yagyas, e ritiratevi nei mondi inferiori”
Shumbhu e Nishumbhu rifiutarono di accettare la proposta della Dea e spiegarono un enorme esercito di demoni sul campo di battaglia. Grazie ai poteri divini, la Dea incomincò a sterminare i demoni. La guarnigione dei demoni era guidata da un demone, Raktabeeja. Aveva il potere di moltiplicarsi, come molti demoni della sua forma e dimensione, con le gocce del suo sangue, cadendo a terra. Dopo una feroce battaglia la Dea chiama allora Chamunda (Kali Maa) per spalancare la bocca tanto da ingoiare Raktabeeja insieme al suo sangue. Chamunda esegue e sconfigge il capo dei demoni.
Kali Maa divora infine i corpi di uccisi degli Asura e e incomincia una danza feroce per celebrare la vittoria. Questa danza di distruzione iniziata da Kali e il suo seguito continuava e nessuno riusciva a fermarla. Dunque, Shiva si mescolò tra gli Asura da uccidere. Fu così che Shiva le permise di calpestarlo durante la danza di vittoria, perché questo era l’unico stratagemma rimasto per riportarla alla ragione e prevenire il mondo dalla distruzione totale. Kali Maa, quando vide che stava ballando sopra il corpo del marito, espose la lingua fuori dalla bocca in una smorfia di dolore e sorpresa.
Durga Maa vinse il demone Nishumbhu, senza perdere tempo. Allora Shumbhu decise di affrontare la Dea (Durga Maa) lui stesso. Raggiunto il campo di battaglia,disse alla Dea: “Tu costruisci il tuo orgoglio sulle forze altrui. Perché non mostri il tuo potere!”
La Dea rispose con un sorriso: “Sciocco! Il mondo intero è solo mio. Tutta la creazione è la mia forma, secondo diversi gradi. Io sono la causa e l’effetto di tutto: tutto ciò che esiste emerge da me e in fine in me rientra. Il mondo intero è in armonia con il mio essere. ”
Poi, le nove potenze celesti (Kali Maa era una di loro), che erano uscite dalla Dea (Durga Maa) tornarono in lei e lei personalmente uccise il demone Shumbhu.
Un’altra fonte sulle origini di Kali Maa è il Ramayana Adhyatma. Questo testo fornisce un’altra storia. Si dice che quando Rama tornò a casa con Sita dopo aver sconfitto Ravana, si face vanto di narrare le storie delle sue vittorie a Sita. Sorridendo lei disse: “Tu gioisci perché hai ucciso un Ravana con dieci teste. Ma che cosa avresti fatto con un Ravana dalle migliaia di teste?” Rama assicurò con orgoglio che avrebbe distrutto anche quel demone. Dunque Rama acettata la sfida di sua moglie e raccolto l’esercito dei suoi alleati, si diresse a Shatadvipa, la dimora del demone dalle mille teste, che era certamente potente. Quando Rama fu attaccato lanciò tre frecce magiche dal suo arco. Una di queste la mandò alle scimmie a Kishkindhya, ove risiedevano, un’altra all’esercito di Vibhishana, un alleato di Rama, verso la regione al di là del mare, mentre la terza freccia fu rivolta a tutti i soldati di Rama ad Ayodhya, capitale dell’impero di Rama. Rama si sentiva umiliato e allora ridendo Sita assunse la forma della terribile Kali. Dopo una lunga battaglia fu lei a sconfiggere il demone e ne bevve il sangue, poi cominciò a ballare dimenando le membra del suo corpo. E solo Shiva riuscì a calmarla.
E’ parzialmente esatto dire la Dea Kali Ma è una dea della morte. Tuttavia, la morte che rappresenta è quella dell’io, della delirante visione ego-centrata della realtà. In nessun punto delle Scritture La si vede uccidere altro che demoni, e neppure è associata in modo particolare la morte umana, come invece è Yama, dio indù della morte. Dea Kali Ma e Shiva si dice che abitino i terreni consacrati alla cremazione e i devoti vanno spesso in questi luoghi per meditare. Lo scopo non è quello di glorificare la morte, ma superare l’idea “io sono il corpo”. I campi di cremazione rafforzano l’idea che il corpo è temporaneo. Kali e Shiva si dice che abitano in questi luoghi perché è il nostro attaccamento al corpo che dà luogo all’ego. Kali e Shiva concedono la liberazione sciogliendo l’illusione dell’ego. Così noi siamo il sempre-esistente “io sono” e non il corpo impermanente. Ciò è enfatizzato dalla collocazione nel campo di cremazione.
Di tutte le forme divine femminili, Kali è la più compassionevole perché Lei conferisce la liberazione – moksha, ai suoi figli. Lei è la controparte di Shiva. Sono i distruttori dell’illusione, dell’irrealtà. Quando l’ego incontra Madre Kali trema di paura, perché l’ego vede in lei la sua prossima scomparsa. Un individuo che è attaccato al suo ego non sarà in grado di ricevere la visione di Madre Kali e lei appariràspaventosa o in una forma “adirata”. Un’anima matura che si impegna nella pratica spirituale per rimuovere l’illusione dell’io vede Madre Kali molto dolce, affettuosa, e traboccante di amore incomprensibile per i suoi figli.
L’associazone tra la sessualità e la Madre Kali non è fondata sulla tradizione. Nelle storie indù non c’è nulla che la associa alla sessualità. E’ esattamente l’opposto. Kali è una delle poche dee nubili e dedite all’ascesi.
Kali Mantra:
Aum Hring Kalikaye Namaha
Om, saluto a Colei che è Oscura e Potente
Il mantra seguente protegge contro la violenza e aiuta a migliorare la vita in generale:
Jayanti Mangalaa Kaali Bhadrakaali Kapaalini
Durgaa Shamaa Shivaa Dhatri Swahaa Swadhaa namostute
Om Jayanti Mangaala Kali Badhra Kali Kapalini Durga Kshamma Shiva Dhatri Swaha Swadha Namoustay
Shri Mata Kali-Mantra:
Aum Eim Hreem Kleem Sheem Kaaleeshwari
Sarva Jana Mano haarini Sarva Mukha Stambhini
Sarba Raaj vash karee sarva dushta Nirdalani
Sarva Stree Purushaa Karshinee
vadhee Shrinkhalaa Strotaya Trotaya
Sarva Shatroon Bhanjaya
Bhanjaya Dvesheen Nirdalaya Sarvaan
Stambhaya Stambhaya Mohnaa Strena
Dveshina Muchaataya Uchaataya
Sarvam vasham karu karu svaaha
Dehi dehi sarvaa Kaal raatri Kaamini
Ganeshvaryei Namaha
Un commento
Dana
Grazie .