Meditazioni con i Tarocchi. L’Appeso, Il Folle, Il Mago.
Da una profonda quiete interiore, come dal sonno invernale della natura e dalla dormizione sacra nel sottosuolo del tempio, si apre una infinita libertà e una più radicale presa di coscienza di sé. La mente può creare spontaneamente quello stato in cui non ci sono felicità né infelicità, in cui non percepisce obblighi né ragioni, e semplicemente sosta nella sua condizione anteriore, di silenzio. Opporsi o non riconoscere questa esigenza genera sofferenza e deterioramento psichico. Ogni tecnica di meditazione ha lo scopo di favorire questo recupero, di sostare in un logo sacro dove ogni occupazione è sospesa. Che accada spontaneamente o con l’ausilio di una tecnica, è il momento di rigenerazione e guarigione, il ritorno a uno stato di benessere iniziale, di integrità. Al risveglio da questa sospensione del giudizio e dell’io, c’è freschezza e nuova visione, leggerezza ed efficacia. La condizione della volontà soprannaturale nasce dalla profondità del vuoto che la precede.
Queste tre carte mostrano lo Yogi che sospende il suo corpo in meditazione, distaccandosi da ogni altra preoccupazione, e poi del mendicante senza casa, che vaga nel mondo privo di legami e di possessi, per portarsi infine alla condizione del Mago, che emerge dal vuoto spirituale come puro presente, la consapevolezza che naturalmente si manifesta come suono primordiale incausato.