Devozione,  Hindu Dharma

La gloria di Shiva nel Mahabharata

Invocazione a Shiva [Mahabharata – Santi Parva, XLVIII]

Bhishma disse: Mi inchino a te, che hai la forma del vasto spazio! Tu che hai assunto la forma di un eremita dai capelli intrecciati e con il bastone tra le mani, il ventre magro e la ciotola delle elemosine… Mi prostro a te che hai forma di Brahmacharin. Tu che porti il tridente, tu che sei il signore degli esseri celesti, tu che hai tre occhi, tu che sei lo spirito supremo. Il tuo corpo è sempre imbiancato di ceneri e l’emblema fallico è sempre rivolto verso l’alto. Mi inchino a te, che hai la forma di Rudra! La mezza luna adorna la tua fronte. Indossi un serpente come sacro cordone che avvolge il tuo collo. Tu brandisci l’arco pinaka e il tridente. Mi inchino a te, che hai la forma della Ferocia. Tu sei l’anima di tutte le creature. Tu sei il creatore e il distruttore di tutte le creature. Tu sei senza ira, senza inimicizia, senza attaccamento. Mi inchino a te che hai la forma della Pace!

Siva e Rudra [Mahabharata -Anusasana Parva, CLXI]

Vasudeva disse: O potente armato Yudhishthira, presta ascolto ai molti nomi di Rudra che ti reciterò e alle Sue altissime benedizioni. I Rishi descrivono Mahadeva come Agni, Shtanu e Maheswara; gli attribuiscono un solo occhio, o tre occhi, una forma universale o quella di Shiva il benevolo.
I Bramini eruditi nei Veda dicono che Shiva ha due forme. Una di esse è terribile, l’altra mite e benevola. Queste due, sono a loro volta suddivise in molte altre forme. La forma feroce e terribile è riconosciuta come identica ad Agni, alla Luminosità e a Surya (il fuoco, la luce e il sole). L’altra forma, mite e benevola è conosciuta come la Rettitudine, l’Acqua e Chandramas (la Luna); si dice poi che metà del Suo corpo sia fuoco e l’altra metà Soma (o Luna). La forma mite e benevola si dice sia intenta nei voti e nella pratica del Brahmacharya (celibato o continenza). L’altra Sua forma, la terribile, è impegnata in tutte le operazioni che concorrono alla distruzione dell’universo.
Poiché Egli è il Grande (Mahat) e il Signore Supremo di tutto (Iswara), è detto Maheswara. E poiché brucia e opprime è energico e feroce; pieno di energia ed impegnato a divorare carne, sangue e ossa, si chiama Rudra. Poiché è il più grande degli dei, poiché il Suo dominio e i Suoi possessi sono vastissimi, poiché protegge l’intero universo, perciò è detto Mahadeva. Poiché è del colore del fumo, è detto Dhurjati. Poiché ogni Suo atto è un sacrificio compiuto per il bene delle creature, è detto Shiva o il benevolo.
Da oltre il cielo brucia le vite delle creature e lo si trova lungo un certo cammino, da cui però lui non proviene. Ancora, il Suo emblema è stabile e fermo per sempre. Per questa ragione è chiamato Sthanu. Egli possiede anche una varietà di forme. Egli è il presente, il passato e il futuro. Egli è mobile e immobile. Perciò è detto Vahurupa (dalle molteplici forme). Le divinità dette Viswedeva (reggitori del mondo – ndt) abitano nel Suo corpo. Perciò egli è detto Viswarupa (la forma universale). Egli ha migliaia di occhi, miriadi di occhi, ha occhi in ogni lato e ogni parte del Suo corpo. La Sua energia sprigiona dai Suoi occhi. I Suoi occhi non hanno fine. Poichè nutre le creature e con esse si intrattiene, e poichè è il loro signore e Maestro, è chiamato Pasupati (il signore delle creature).

Se qualcuno lo adora creandone un’immagine e un altro adora il Suo simbolo, quest’ultimo otterrà grande prosperità per sempre.
Poiché il Suo emblema (il fallo eretto – ndt) è sempre votato al Brahmacharya (qui, castità – ndt) tutti i mondi gli offrono devozione, di conseguenza. Si dice che tale devozione lo gratifichi immensamente. Se qualcuno lo adora creandone un’immagine e un altro adora il Suo simbolo, a quest’ultimo otterrà grande prosperità per sempre. I Rishi, gli dei, i Gandharva e le Apsara (musici e ninfe – ndt) adorano quel simbolo sempre eretto e rivolto verso l’alto. Se si adora il Suo simbolo, Mahadeva è grato al Suo devoto. Affezionato ai Suoi devoti, Egli dona felicità ad essi con animo gioioso.
Questo grande Dio risiede nei campi di cremazione e lì brucia e consuma i corpi. Coloro che offrono sacrifici in questi luoghi giungono infine a quelle regioni (celesti – ndt) riservate agli eroi. Impegnato nelle sue funzioni legittime, è conosciuto come la Morte che risiede nel corpo delle creature. E’ anche il respiro del corpo delle creature, detto Prana e Apana. Ha molte forme luminose e terribili. Tali forme sono adorate nel mondo nella persona dei Saggi in possesso della conoscenza.
Tra gli dei è conosciuto con molti nomi, ciascuno dei quali è carico di solennità. Infatti, il significato di tali nomi deriva dalla magnificenza e dalla vastità, o dalle sue imprese, o dalla Sua condotta. I Bramini recitano in Suo onore il Sata-rudriya, che è tramandato nei Veda e fu composto da Vyasa. Bramini e Rishi lo chiamano il più antico degli esseri. Egli fu il primo tra gli dei, dalla cui bocca fu creato Agni.
Questa divinità dall’animo nobile, sempre desiderosa di accordare ogni bene a tutti, non abbandona mai il Suo supplice. Piuttosto abbandonerebbe il proprio respiro e si sottoporrebbe ad ogni afflizione. Da lui provengono una lunga vita, salute, libertà dai dispiaceri, benessere, valore, i diversi generi di piacere e di appagamento, e da lui sono strappati via. La divinità e la magnificenza che si vedono negli altri dei, sono sue, in verità. E’ lui ad essere l’attore di tutto ciò che di buono e di cattivo si manifesta nei tre mondi. A causa del Suo completo controllo su tutti gli oggetti sensibili è detto Ishwara (il Signore Supremo o Maestro). Poiché è padrone dell’universo è detto Maheswara. Tutto l’universo è pervaso di Lui in diverse forme.

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