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Pournima Vaikasi, il Plenilunio di Kartikeya, o il fanciullo divino.

Il giorno della luna piena del mese di Vaikasi, sotto la stella Visakam, è il Pournima Vaikasi, anche chiamato Vaisaki Pournima.

Le la luce del chiaro di luna di Vaikasi immerge il mondo in un luminoso fulgore rendendo il cielo più arcuato, profondo e vasto. Nei cieli tropicali, la luna, ‘cammina lentamente e silenziosamente, riempiendo la notte del suo bagliore d’argento’. Le nuvole trasparenti sembrano accompagnare il suo calmo incedere. Tanta è la magnificenza della natura che si manifesta con una potenza schiacciante. E con questa luce misteriosamente bella, dolce di santità, arriva un silenzio profondo e strano, ricordando gli Indù e buddisti il significato di questo giorno sacro.
Visakam è considerato il segno della nascita di Katikeya o Murugan, chiamato anche Visakan. Visaka è una combinazione di tre stelle che brillano nel cielo e disegnano una configurazione simile a un ingresso o torana.

Vaikasi Visakam è una ricorrenza importante per gli Shivaiti. Segna la discesa di Murugan in risposta ad una preghiera dei deva per liberare il mondo dall’adharma. Per i buddisti oggi ricorre la nascita del Buddha.

A differenza del culto di Ganesha, il culto di Murugan/Kartikeya è prevalente nell’India meridionale. Nel calendario vedico, ogni sesto giorno del mese lunare è dedicato a Kartikeya. La tradizione vuole che sposò Valli, una ninfa dei boschi, e Devadasena, figlia di Indra. Secondo i Purana nacque da Siva e Parvati per sconfiggere il demone Tarakasura. E noto con molti nomi differenti, tra i quali: Sanmatura, Sadanana o Sanmukha, Devasenapati, Saktidhara, Tarakari, Kumara, Skanda, Subrahmanya, etc. La cavalcatura attribuiita a Kartikeya è il pavone.

Karttikeya è il Deva della guerra e viene chiamato Skanda nel testo sacro dei Veda. Il nome Skanda significa “lo zampillante” in quanto la tradizione lo vuole concepito dal solo seme che il padre Rudra-Shiva gettò nel fuoco e rovesciò nel Gange.

Secondo un’altra leggenda, la nascita di Kartikeya avvenne in circostanze differenti. Indra sedeva in profonda riflessione, chiedendosi chi potesse prendere il comando del suo esercito. All’improvviso udì le grida di una bellissima giovane che stava per essere rapita da un demone. Indra soccorse la ragazza che gli confidò il suo desiderio di avere una marito a proteggerla e liberarla dai demoni. La giovane descrisse il suo sposo ideale, famoso, invincibile e devoto – uno che conquistasse gli Dei e gli Asura. Per lei fu creato Karikeya. Crebbe in fretta ed ebbe sei teste, dodici occhi, dodici orecchi, dodici braccia.

Deve il suo nome puranico al fatto di essere stato allevato dalle Krittika  (le 6 Pleiadi  indiane), che lo elevarono a dio zodiacale rappresentante il pianeta Marte con il nome sanscrito Mangala.Le Pleiadi, le sette caste dame celesti, erano le mogli dei sette saggi veggenti. Sei di esse furono innalzate al cielo e divennero le Pleiadi o Krittika. La settima, ancor più pura e pia e devota al marito fu innalzata separatamente come Arundhati. Karttikeya rappresenta quell’aspetto di Dio che protegge la crescita spirituale degli aspiranti.

2 commenti

  • denis

    Salve, la storia kartikeya è molto bella. Ti ringrazio per averla postata in questo blog.
    Vorrei chiederti se posso inserirla nel mio sito (con riferimento al blog), vorrei creare una sezione con le storie dell’india e i suoi eroi positivi.

    Denis

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