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Bhavani Ashtakam – Adi Shankaracharya

Bhavani Ashtakam – Adi Shankaracharya

Na thatho, na matha, na bandur na datha,
Na puthro, na puthri , na bruthyo , na bartha,
Na jayaa na Vidhya, na Vruthir mamaiva,
Gathisthwam, Gathisthwam Thwam ekaa Bhavani.

Non la madre, non il padre
non i compagni e non gli amici
non il figlio, né la figlia
non i servi, non il marito
non la moglie, e neppure la conoscenza
e nemmeno la mia occupazione
sono la mia vera dimora –
Sei Tu il mio rifugio e il mio solo rifugio, Signora.

Bhavabdhava pare , Maha dhukha Bheeru,
Papaatha prakami , pralobhi pramatha,
Kam samsara pasa prabadha sadaham,
Gathisthwam, Gathisthwam thwam ekaa Bhavani.

Sono un codardo che non osa affrontare il dolore,
irretito dalla lussuria e dalla debolezza,
dall’avidità e dal desiderio,
e legato alla vita inutile che ho vissuto.
Nell’oceano della nascita e della morte –
Sei Tu il mio rifugio e il mio solo rifugio, Signora.

Na Janaami Dhanam, Na cha dhyana yogam,
Na janami thathram, na cha sthothra manthram,
Na janami poojam, na cha nyasa yogam,
Gathisthwam, Gathisthwam thwam ekaa Bhavani

Non conosco il modo di donare,
non so come meditare,
non sono versato nei riti
e non conosco le parole degli inni
non conosco la regola della devozione
e non ho praticato lo yoga –
Sei Tu il mio rifugio e il mio solo rifugio, Signora.

Na janami Punyam, Na janami theertham,
Na janami mukthim, layam vaa kadachit,
Na janami bhakthim, vrutham vaapi maatha,
Gathisthwam, Gathisthwam, thwam ekaa Bhavani.

Non conosco come si acquistano i meriti
non conosco la strada del pellegrino
non conosco la via della salvezza
non so immergere la mia mente in Dio
non conosco l’arte della devozione
non conosco la pratica dell’ascesi, O Madre –
Sei Tu il mio rifugio e il mio solo rifugio, Signora.

Kukarmi, kusangi, kubudhi, kudhasa,
Kulachara heena, kadhachara leena,
Kudrushti, kuvakya prabandha, sadaham,
Gathisthwam, Gathisthwam, thwam ekaa Bhavani.

Ho compiuto azioni malvage
e frequentato persone corrotte
col pensiero ho accarezzato il male
e ho servito cattivi maestri,
la mia genia è triste
i miei atti sono peccaminosi
il mio sguardo è malevolo
i miei scritti sono solo maleparole –
Sei Tu il mio rifugio e il mio solo rifugio, Signora.

Prajesam, Ramesam, Mahesam, Suresam,
Dhinesam, Nisidheswaram vaa kadachit,
Na janami chanyath sadaham saranye,
Gathisthwam, Gathisthwam thwam ekaa Bhavani

Non conosco il creatore
non il signore del destino
non il signore degli esseri
non il signore degli dèi.
Non consoco il dio che reca la luce
e non conosco il dio che governa la notte
e nessun altro dio mi appartiene
O Dea, sempre mi inchino a Te –
Sei Tu il mio rifugio e il mio solo rifugio, Signora.

Vivadhe, Vishadhe, pramadhe, pravase,
Jale cha anale parvathe shatru madhye,
Aranye, saranye sada maam prapahi,
Gathisthwam, Gathisthwam, thwam ekaa Bhavani.

Quando sono immerso nel conflitto
quando sono in preda al dolore
quando sono colpito da una disgrazia
quando sono lontano da casa
quando attraverso il fuoco o l’acqua
quando sono in cima a una montagna
quando sono circondato dai nemici
quando sono nel folto della foresta
O Dea, sempre mi inchino a Te
Sei Tu il mio rifugio e il mio solo rifugio, Signora.

Anadho, dharidro, jara roga yuktho,
Maha Ksheena dheena, sada jaadya vakthra,
Vipathou pravishta, pranshata sadhaham,
Gathisthwam, Gathisthwam, thwam ekaa Bhavani.

Nelle condizioni dell’orfano,
nella vita del mendicante,
nei dolori della vecchiaia,
dell’abbattimento della stanchezza,
nello stato più disperato,
quando sono sommerso dai problemi,
quando verso in grave pericolo,
O Dea, sempre mi inchino a Te –
Sei Tu il mio rifugio e il mio solo rifugio, Signora.

[Navratri]

(traduzione: Beatrice Polidori)

4 commenti

  • Beatrice

    C’è una scena della trilogia di Apu, del grande Satyajit Ray, in cui la sorellina del protagonista ne recita alcuni versi frettolosamente mentre annafia la pianticella del tulasi. E’ la preghiera dei “figli”, della creatura innocente, che non sa pregare. La bimba recita in fretta e poi infatti corre a giocare. Non sa di avere detto la verità, e ha detto la verità.

    Poi, a me inevitabilmente richiama lo Shivoham/Atmashtakam, dove la condizione di non-possesso e di purezza diventa, da umile, divina, la pura Coscienza incondizionata.

    Così, per me, mi pare si chiudano i cerchi. Che coincidano i gradi presunti dell’Essere nel Solo. Ma poi sembra che straparlo :))

    Un saluto

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